
L'uomo che vendette la sua pelle (The Man Who Sold His Skin) è un film del 2020 scritto e diretto da Kaouther Ben Hania.
Nel 2011 il giovane siriano Sam Ali è costretto a fuggire dal suo paese per evitare l'arresto, reo di aver detto alla leggera alcune frasi antigovernative durante la sua proposta di matrimonio alla bella Abeer, da cui è ricambiato. Un anno dopo, Abeer viene data in sposa dalla famiglia a un uomo più ricco, con cui si trasferisce a Bruxelles, lontano dalla guerra civile che infuria nel paese. Mentre Sam sbarca il lunario a Beirut nella vana speranza di guadagnare qualcosa che gli permetta di raggiungere l'amata, con cui è ancora in contatto, e salvarla, viene notato dall'artista euro-americano Jeffrey Godefroi, celebre per le sue controverse opere d'arte moderna. In cambio dei soldi e dei documenti necessari a immigrare legalmente in Belgio, Sam accetta la mefistofelica proposta dell'artista: farsi tatuare un Visto Schengen sulla schiena e venire esposto nei più grandi musei del mondo come sua opera d'arte vivente.